Sono cresciuta a Orroli, un paesino di circa duemila persone al centro della Sardegna, nella regione del Sarcidano. Sin da piccola sono stata immersa nel bilinguismo: ricordo che i miei nonni e i miei genitori mi parlavano in italiano mentre tra di loro parlavano il sardo, su sardu.
Io ho sempre amato la lingua sarda e sono sempre stata molto attenta ad impararla al meglio, nonostante negli anni ottanta la generazione dei miei genitori preferisse che noi figli imparassimo l’italiano per paura che ci sentissimo discriminati così come probabilmente si erano sentiti loro.
Per questo la mia generazione tendenzialmente non parla il sardo, oppure l’ha imparato nell’età adulta, escluse poche eccezioni.
Da bambina notavo che i miei nonni facevano sempre un grande sforzo per parlare l’italiano, perché di fatto loro pensavano in Sardo.
Forse anche per questo mi sono sempre sforzata di parlare la loro lingua, soprattutto a partire dall’adolescenza.
Con nonno Evandro dovevo sforzarmi di più, perché lui parlava benissimo l’italiano.
Mi piace pensare che l’abbia imparato così bene anche grazie alle nostre chiacchierate e io per lo stesso motivo possa dichiarare con orgoglio di parlare bene il sardo.
Marta non riusciva a colmare un profondo senso di angoscia. Amava il suo lavoro non solo per l’indipendenza economica che le garantiva e alla quale sarebbe stato molto difficile rinunciare, ma soprattutto perché aveva faticato e lottato per riuscire a ottenere quella posizione. Si chiedeva cosa avrebbero dovuto esaminare: se lei avesse dovuto dimostrare la conoscenza della lingua sarda non aveva alcuna speranza di superare la prova. Nonostante fosse nata e cresciuta in Sardegna infatti, non aveva mai, non solo parlato, ma neanche sentito parlare il sardo e, per quanto seguisse regolarmente i corsi di lingua obbligatori, la sua competenza linguistica non era affatto migliorata.
Irene Ghisu, Il confine al di là del mare (2019)
COLONNA SONORA
Il brano che mi ha accompagnata durante la scrittura è Che A Sos Bascos E Che A Sos Irlandesos dei Kenze neke
Una risposta a “Su sardu”
Stessa esprienza la mia… capivo il sardo ma faticavo a parlarlo. Il trasferimento da Desulo a Cagliari è servito a contaminare quel poco che conoscevo della lingua parlata. Oggi riesco a esprimermi meglio in sardo anche se rimangono grossi limiti nella parlata fluente… Peccato!