Questione di presenza

Penso molto spesso a nonno Evandro, lo rivedo in tante situazioni, e mi ritrovo a ridere e commuovermi pensando a cosa avrebbe detto o fatto.

Mi basta passare vicino alla piazzetta in cui si sedeva abitualmente, in compagnia dei suoi amici, o guardare una partita del Cagliari. Lo immagino in piedi, davanti alla tv, pronto ad andarsene se la sua squadra del cuore dovesse subire l’ennesimo goal.

Qualche giorno fa ho avuto il piacere di parlare con un suo amico, un signore buono e gentile, che mi ha fatto pensare tanto a lui.
Fuaus troppu de acordiu
Andavamo molto d’accordo

Avevano in comune la passione per lo sport, ma soprattutto le difficoltà che la vita ha riservato loro sin da bambini.

Mentre parlavo con lui, anche prima che mi parlasse di nonno, ho provato una tenerezza e un’empatia nei sui confronti molto simili a quelle che sentivo per nonno.

Quando nonno è venuto a mancare, in alcuni casi, per fortuna rari, ho avuto la sensazione che le persone che non lo conoscevano, o lo conoscevano superficialmente, facessero fatica a capire la mia tristezza.

Riuscivano a vedere solo il fatto che fosse arrivato lucido e in piena forma fisica alla soglia dei cento anni e che tutti noi avevamo potuto godere della sua presenza così a lungo.
Ovviamente per noi che gli volevamo bene non è mai stata una questione di età, ma di presenza.

Ne ho avuto la piena consapevolezza qualche giorno fa quando ho visto mia nipotina di quattro anni rattristarsi e piangere perché “aveva la mancanza di nonnino”.
Mi ha chiesto di mostrarle un ricordo e dopo parecchio tempo sono riuscita a calmarla raccontandole del mio rapporto con lui da piccola.
Perché nonostante l’assenza fisica parlare e scrivere di lui lo rende ancora presente e questa presenza si sente forte e chiara.

Chiuse gli occhi. Tutto ciò che per lui avesse mai contato erano le parole. Ogni cosa esisteva realmente solo quando veniva nominata e formulata in parola. Non l’aveva deliberatamente scelto, gli era capitato ed era stato così fin dall’inizio.

Pascal Mercier, Il peso delle parole (2020)

COLONNA SONORA
Il brano che mi ha accompagnata durante la scrittura è L’ombra della Luce di Franco Battiato

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