I sogni

Sin da ragazzina ho sempre avuto la passione per la psicologia: il primo libro che ho comprato, autonomamente, quando ero alle scuole medie, è L’interpretazione dei sogni di Freud. Da allora ho sempre pensato che da grande avrei fatto la psicologa. In realtà, nel momento esatto in cui mi sono trovata a scegliere l’università, ho realizzato che quella non sarebbe stata la mia strada. Ho fatto una scelta diversa, ma la passione per la psicologia è rimasta. E si è sviluppata proprio sul versante che riguarda l’interpretazione dei sogni.

Per tantissimi anni ho avuto l’abitudine di scrivere tutti i sogni che facevo. Era la prima azione all’atto del risveglio e tante volte l’ho fatto anche nel cuore della notte, proprio dopo essere stata svegliata da un sogno che mi aveva turbata. Dopodiché, col passare del tempo, ho perso quest’abitudine. Al risveglio ho sempre tante cose da fare, faccio tutto di corsa e nella maggior parte dei casi, i sogni che faccio finiscono nel dimenticatoio.

Ma ce ne sono certi che sono talmente potenti che esigono di essere ricordati e, quando è possibile, interpretati. In questi casi mi sveglio con un’immagine ben chiara di ciò che ho sognato. A quel punto inizio a rivivere il sogno in modo da fissare nella mente i punti salienti. Successivamente, quando ho un attimo di tempo, lo scrivo. Mentre lo sto scrivendo avviene la magia: succede come nel gioco in cui si devono unire i puntini per scoprire la figura. Trovo i legami tra il sogno e la realtà. Ovviamente non sono una professionista, quindi la mia interpretazione non è quella che farebbero Freud, Jung o un bravo psicoterapeuta, ma è la mia interpretazione ed è quella che va bene per me.

Per gli antichi il sogno, invece, è un’esperienza che non si limita al soggetto – non nasce da me e muore con me – ma si proietta all’esterno. È un’esperienza che interagisce con il mondo della veglia ed è considerata un’esperienza talmente complessa, che esistono molti modi di sognare, non uno solo. Per esempio, il sogno muta significato e valore a seconda di chi lo fa […] per gli antichi il sogno è un’esperienza che non nasce quasi mai da dentro. I veri sogni, quelli belli, quelli che interessano, quelli che comunicano, vengono da fuori,; sono presenze, immissioni di immagini, figure, addirittura personaggi veri e propri, che vengono ad abitarti per un certo periodo, e che sono il sogno.

Maurizio Bettini, Alle porte dei sogni (2009)

COLONNA SONORA

Il brano che mi ha accompagnata durante la scrittura è Caffè De La Paix di Franco Battiato

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