Anticamente, le feste paesane erano esclusivamente di natura religiosa. Nonostante ciò, ai rituali legati al culto dei santi si era soliti abbinare la vendita e lo scambio dei prodotti locali.
Sin da bambina ho sempre partecipato a queste feste e le aspettavo con trepidazione. Dopo otto anni, il fine settimana scorso, ho partecipato ai festeggiamenti in onore di San Nicola di Bari. Non ho ricordi particolari legati a questa festa, se non quelli molto recenti o quelli che mi sono stati tramandati dai miei nonni.
Mio bisnonno paterno, conosciuto a Orroli come Tziu Antonicu de Littera, era il custode della chiesa di San Nicola. Era molto religioso e praticante, era un membro importante della confraternita e casa sua era attigua al piazzale della chiesa. Aveva anche l’incarico di raccogliere le offerte dei fedeli che chiedevano la grazia a San Nicola. Per ogni offerta ricevuta appendeva un ex voto, un piede, una gamba, un braccio di cera, rappresentanti la parte del corpo guarita grazie al santo, che sono ancora esposti nella vetrina vicina all’ingresso della chiesa.
San Nicola di Bari, uno dei santi più amati e venerati in tutto il mondo, protettore dei bisognosi e delle ragazze in età da marito, si festeggia sia a dicembre che a maggio. La festa più importante, che celebra il trasferimento delle reliquie da Myra a Bari, è quella del 25 maggio. Quest’anno è stata rimandata al 18 giugno, a causa del maltempo.
La festa si svolge nel centro storico, il primo nucleo abitativo del paese, che prende il nome da San Nicola. Le strade, strette e acciottolate, com’erano anticamente, conducono alla chiesa che sorge nei pressi dell’omonimo nuraghe, ormai perfettamente inglobato nella struttura del paese.
Negli anni, le celebrazioni in onore di San Nicola hanno subito molti cambiamenti, probabilmente con l’obiettivo di strizzare l’occhio ai turisti. Anticamente, la festa si svolgeva in un’unica giornata: prevedeva la processione con buoi e cavalli e il Santo portato in spalla dai fedeli. Il corteo partiva dalla chiesa di San Nicola e dopo aver attraversato le strade del paese tornava al punto di partenza dove si celebrava la messa solenne.
Mio bisnonno, vestito col saio della confraternita, indossato per tutta la durata della festa, apriva la processione recitando il rosario, rigorosamente in sardo, seguito dal resto del corteo.
Al rituale religioso si univa la vendita di bestiame e artigianato tra gli abitanti del luogo e quelli dei paesi vicini.
Col passare del tempo, alla processione sono stati aggiunti i trattori addobbati, i gruppi folk provenienti dai paesi del circondario e i suonatori di launeddas. Il santo ha smesso di essere trasportato in spalla dai fedeli per essere adagiato su un piccolo trattore addobbato.
La vendita dei prodotti locali è stata incrementata fino ad arrivare all’inaugurazione de is pratzas abertas: le case e i cortili del rione San Nicola, soprattutto quelle che presentano una struttura tradizionale, vengono aperti al pubblico e ospitano i venditori locali, i forestieri e le varie mostre.
Negli ultimi anni si sono diffusi i vari punti ristoro ed è stato introdotto il rito de su sciugariu antigu, che rappresenta il trasferimento della dote della sposa nella casa coniugale.
Quest’anno è stata la volta della sagra de sa pardula, un dolce tipico sardo con formaggio e zafferano, e il torneo de sa murra, gioco di velocità e intuizione risalente all’epoca degli antichi egizi e praticato sopratutto nelle zone più interne della Sardegna.
Non ho nulla da aggiungere, solo un placido silenzio adagiato nel vuoto.
Annalisa Pascai Saiu, Una cattedrale rovesciata è una donna (2023)
COLONNA SONORA
Il brano che mi ha accompagnata durante la scrittura è Andira di Iosonouncane e Paolo Angeli
2 risposte a “Feste paesane”
Mi piace.
Con queste tue storie racconti uno spaccato dei nostri paesi, il passato e anche il presente.
Queste feste sono importanti perché vivacizzano la vita del paese. Non solo, si crea cultura, comunione fra i diversi paesi, scambi culturali ed economici, si creano guadagni. Ci sono paesi in Sardegna che vivono del turismo creato da questi eventi.
Grazie Vitalia, è sempre bello leggere i tuoi commenti.