Compleanno

Il mese scorso era il mio compleanno e ho realizzato che fino a due anni fa ho sempre ricevuto gli auguri da nonno Evandro.

Solo ora mi rendo conto di aver avuto l’illusione che ci sarebbe sempre stato. Perché la sua era una presenza costante e salvifica, sempre positiva, anche nei momenti difficili.

Sin da bambina, ho sempre festeggiato il compleanno in famiglia e nonno c’è sempre stato, con la sua allegria, il suo buonumore e il piacere di fare festa.

E anche quelle volte in cui non era presente fisicamente, perché ormai adulta avevo deciso di festeggiare con gli amici, mi faceva gli auguri per telefono, nonostante non amasse quel mezzo di comunicazione. Con me si sforzava di farselo piacere, non solo in quelle occasioni.

Quest’anno, come l’anno scorso, appena ricevuti i primi auguri mi sono resa conto che non avrei ricevuto quelli di nonno Evandro, ma ne ho sentito comunque la presenza.

Ho scelto di festeggiare a Seulo, dopo aver visto alcune foto e video di paesaggi meravigliosi.

Strada facendo mi sono resa conto che è il paese dei centenari per eccellenza. Tra i paesi in cui l’aspettativa di vita è più alta rispetto alla media, è quello più longevo al mondo.

E il caso ha voluto che proprio due giorni dopo si festeggiassero i cento anni di tziu Luisu, il trentunesimo centenario del paese.

Ho avuto il piacere di incontrarlo senza sapere che fosse un centenario, anche perché dimostra decisamente meno anni.

Ero in fila alla cassa, in uno dei negozi di generi alimentari del paese. Mi sono voltata perché ho sentito la porta aprirsi e ho visto che l’attenzione di tutti i presenti si è rivolta in quella direzione.

Girandomi ho visto di fronte a me un signore anziano fermo sull’uscio, col bastone in mano. La proprietaria del negozio l’ha salutato, lui è rimasto qualche istante sulla porta e poi è andato a sedersi all’esterno, nella panchina di fronte al negozio.

Mai avrei pensato che l’indomani avrebbe compiuto cento anni. L’ho capito vedendo la sua foto sui social attraverso i quali il paese gli faceva gli auguri.

In tutto questo la cosa che più di tutto mi ha colpito è stata la corrispondenza tra tziu Luisu e nonno Evandro: prima fra tutte l’autonomia e il piacere di condividere il proprio tempo con i compaesani, lo sguardo vispo, il passo fermo e poi quell’ingresso in negozio, appena accennato per il centenario di Seulo e definitivo invece per il mio nonnino. E per un attimo è stato come vedere nonno Evandro.

La giornata trascorse in un susseguirsi di giochi, pasti, e un sonnellino pomeridiano. Di quando in quando, Peter ricordava che avrebbe dovuto mettersi in cerca della bacchetta, ma subito i suoi pensieri finivano nella trappola di sapori forti e talmente buoni da mettergli voglia di annegarci dentro, oppure in quella di canzoncine bizzarre che bisognava ascoltare con grande attenzione.

Ian McEwan, L’inventore di sogni

Il brano che mi ha accompagnata durante la scrittura è Buon compleanno bambina di Edoardo Bennato

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